Milano sotterranea. Rifugio antiaereo N.87
In questi giorni ho imparato che è importante conservare la memoria della nostra storia, anche quella più vicina a noi, per questo un ringraziamento particolare lo voglio fare a Neiade che mi ha fatto scoprire un museo della memoria inaspettato, sotto terra , ma molto impressionante ed importante.
Una visita guidata al Rifugio 87 di viale Bodio è un percorso inaspettato che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita per non dimenticare.
Il percorso viene spiegato, con il supporto di audio guide, dallo storico ed esperto di cavità artificiali Gianluca Padovan, presidente dell’Associazione SCAM-Speleologia Cavità Artificiali Milano.
Grazie alla sua preparazione, si trasforma in libro umano che racconta la storia con i suoi aneddoti e curiosità riuscendo a trasmettere alle persone presenti tanta passione.
Padovan ci guida nei sotterranei del rifugio antiaereo N. 87, della scuola G. Leopardi in viale Bodio 22, di Milano, a quel tempo intitolata a Rosa Maltoni Mussolini, madre del duce.
Milano sotterranea, ho scoperto che è anche questo: 220 metri quadrati, dieci celle, gabinetti alla turca, un rubinetto per l’acqua, qui sotto potevano trovare rifugio dalle bombe fino a 450 persone.
All’interno del rifugio c’erano anche una cucina, una sala-docce dove venivano lavati i bambini che non avevano l’acqua corrente in casa. C’erano le classi, dove si poteva continuare a fare scuola anche dopo il suono delle sirene, cercando di fingere di svolgere una vita quasi normale.
Immaginate la situazione, ascoltare le sirene, leggere le scritte murarie come ordine per tutti i presenti: rivivere per qualche momento, i terribili anni della Seconda Guerra Mondiale.
A questo punto impari che a Milano, come in quasi tutte le grandi città europee furono costruiti rifugi antiaerei sia negli scantinati di diversi palazzi che in luoghi pubblici.
Si scopre che i rifugi erano segnalati esternamente con l’indicazione raffigurante una freccia e l’acronimo di uscita di soccorso U.S. oppure con una R che indicava Ricovero , si impara che i termini soccorso e ricovero creavano meno panico alle persone rispetto le parole: sicurezza e rifugio.
Visitare il rifugio mi ha permesso di immergermi nella storia e di rivivere pensieri ed emozioni che nessun libro mi ha raccontato e trasmesso perchè per qualche istante mi è sembrato di fare parte delle vite delle persone qualsiasi, che però hanno vissuto la “Storia”.
Al rifugio N.87 Sono stati riportati a vista i pavimenti originali, i muri con le volte a sesto ribassato in mattoni vivi perfettamente conservati, con tutte le scritte e le indicazioni di allora.
Sono stati ricostruiti due interi ambienti del rifugio com’erano, con le travi che puntellavano le pareti esterne e le panche in legno su cui sedevano tante persone, fianco a fianco, in quegli interminabili momenti in cui il suono delle sirene, il rombo dei motori dei bombardieri, il fischio delle bombe e le deflagrazioni, scandivano il ritmo di una vita appesa a un filo.
Il ripristino e l’apertura del Rifugio n.87 sono stati resi possibili grazie al lavoro svolto dal dirigente scolastico, Dr.ssa Laura Barbirato e dall’ABG Associazione genitori-insegnanti Bodio Guicciardi, con il supporto di Legambiente che hanno ripulito, riallestito e reso così finalmente fruibile per tutti i visitatori di oggi e domani questo museo della memoria. Grazie!
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Block Notes
Dove: viale Bodio, 22, davanti l’ingresso principale della scuola Leopardi
Durata: ca. 90 min.
Prenotazione: prenotazione obbligatoria NEIADE